Irrigazione dei vigneti, consigli per la progettazione dell’impianto

Guida pratica per l'irrigazione nel settore viticoltura

La vite è una pianta che tendenzialmente non necessita di essere irrigata, tuttavia la viticoltura sta subendo negli ultimi anni un processo di miglioramento tecnico che mira a rendere efficente e razionale la produzione di uve da vino e uva da tavola

La necessità di ricorrere ai moderni metodi d'irrigazione dipende dalla necessità di monitorare e guidare la produzione, dalle condizioni climatiche delle zone a clima mediterraneo e infine dalle esigenze di mercato.

Con quale metodo irrigare le vigne? 

Sicuramente il miglior metodo per irrigare, è oggi, l'irrigazione a goccia, che ha molteplici scopi tra i quali ricordiamo la gestione razionale della risorsa idrica, il controllo dello sviluppo delle piante infestanti, l'aumento di produttività.

Le soluzioni che si possono adottare per realizzare un impianto d'irrigazione su vite sono:

  • Irrigazione a goccia superficiale con ala gocciolante poggiata a terra lungo il filare.
  • Irrigazione a goccia con ali gocciolanti appese su fili tramite ganci.
  • Irrigazione a goccia con ali interrate in subirrigazione.
  • Solo per le uve da tavola, irrigazione fuorisuolo in idroponica.

I metodi sopra citati sono tutti validi, analizziamo però i vantaggi della subirrigazione.

Essa consiste, nell'interramento dell'ala gocciolante alla profondità dell'apparato radicale attivo della vite e comporta molteplici vantaggi:

  1. Risparmio delle perdite d'acqua per evaporazione superficiale. (15-30 %)
  2. Alta efficienza.
  3. Riduzione delle erbe infestanti in quanto si bagnano le radici e non la superficie esposta al sole.
  4. Minor impatto visivo ed ambientale.
  5. Minori ingombri nelle operazioni meccaniche.
  6. Massima efficienza della fertirrigazione.

I prodotti per la subirrigazione sono concepiti e realizzati con meccanismi per prevenire la suzione di terreno in fase di spegnimento dell'impianto (gocciolatori forniti di sistema a membrana antisifone), l'intrusione delle radici (barriera fisica antintrusione), le perdite di carico (sistema di autocompensazione che al variare della pressione tra 0,5 e 4 bar eroga ai gocciolatori sempre la stessa portata).